Dovrebbero, i cittadini senatori del M5S che hanno votato Grasso, dimettersi?

untitledSi non ho alcun dubbio, i nostri cittadini “senatori” che hanno volontariamente votato Grasso, come presidente del Senato, devono dimettersi in base all’accordo sottoscritto nel momento della loro accettazione della loro nomina portavoce del M5S. Tuttavia questa mia perentoria affermazione,che spiegherò più sotto, non deve essere in alcun modo interpretata come un’accusa di compravendita da parte del PD nei confronti di questi, né come loro malafede o aperta contestazione del “Capo”, come certa stampa sostiene, quanto piuttosto come una grave leggerezza, per inesperienza, pressione mediatica al limite della sopportazione umana, naturale disorientamento per essere stati calati in un mondo per cui occorre tempo nell’ orientarsi ed evitare le trappole. Purtroppo aldilà dell’ impegno morale con la sottoscrizione delle regole esiste un ben più grave problema di ordine squisitamente politico: noi ci siamo sempre definiti né di destra né di sinistra, ma oltre, avanti, ebbene questo voto ci ha fatto propendere per una parte dando credibilità alla voce che siamo stampella della sinistra e di fatto togliendoci di colpo quella grossa connotazione che ci vuole  spietati oppositori di tutta la casta. Nel dubbio sulla possibilità di formare un governo a mala pena credibile i partiti hanno di fatto già cominciato la campagna elettorale facendo proprie gran parte delle nostre istanze e rimarcando le nostre apparenti debolezze, dimenticando che il nostro vero obiettivo non è governare, ma che il Paese sia governato bene, tanto con interventi immediati per chi ha più bisogno, piccola media impresa, precari, esodati, i senza lavoro,ecc.. , e nel contempo con una programmazione di ampio respiro avendo dato al programma, che comunque deve essere altrettanto ben definito, un respiro pluridecennale, il tutto condito da una riscrittura ex novo del concetto di Stato in gran parte ben descritto dalla nostra Costituzione di cui si è cercato e si cerca di fare cartastraccia, con anomali provvedimenti legislativi interni e altrettanto anomali atti legislativi accettati, prima che imposti, dall’Europa.

Alla luce di tutto questo propongo che “I COLPEVOLI ” SI DIMETTANO  , ma il capo gruppo, che meglio di  chiunque altro conosce la reale situazione RESPINGA QUESTE DIMISSIONI eventualmente facendo ricorso ad una rapida votazione on line di tutti gli iscritti al movimento.

PENNAdOCA                                                                                                                             18.03.2013

About lapennadoca

PENNAdOCA Il breve profilo suo, bestiale. Nasce in uno dei più freddi gennaio a memoria d'uomo, quello del 1947 sulla confluenza del Sieve con l'Arno, in provincia di Firenze. Dopo una parentesi decennale (1952-1962) trascorsa tra le macerie, ancora evidenti, della pluribombardata Civitavecchia (RM), approda in Lombardia per conseguire la Maturità Classica e la laurea In "Chimica e Tecnologia Farmaceutiche" Dal 1979 risiede a Milano dove, dopo aver ricoperto per circa un ventennio funzioni manageriali di direttore commerciale in importanti aziende farmaceutiche, intraprende l'attività imprenditoriale nel settore dell'editoria elettronica scientifica e dell' e-learning. Nel frattempo ha messo su famiglia e ora si ritrova vicino una mamma papera,laureata magistra di pollaio, e una figlia ochetta laureata. Si è dedicato, nell'ambito dell'impegno civile, alla battaglia dei movimenti contro l'attuale governo illiberale e per il recupero dell'etica nella politica . Collabora con il Movimento5stelle Milano. "Scrive per hobby, prevalentemente in chiave di satira politica". N.B. Vi chiederete perchè sia scritto in terza persona, semplice, nel burlesco spirito di PENNAdOCA, questo non è il mio profilo, ma di un carissimo amico e solo l'ultima asserzione è ascrivibile a me.
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39 Responses to Dovrebbero, i cittadini senatori del M5S che hanno votato Grasso, dimettersi?

  1. assolutamente in disaccordo, non è una votazione fondamentale e quindi non pregiudica nulla per il lavoro successivo, mi sembra piuttosto che si stiano cercando di instaurare un clima di terrore dove, chi non segue quello che dice il capo (finora i commenti più duri sono stati quelli dei post del blog di grillo che non sono firmati) deve essere sbattuto fuori, se ci fosse un sistema efficiente ed efficace e tutti i parlamentari potessero interagire velocemente con milioni di persone per prendere una decisione vera, dal basso, sarei d’accordo.. adesso, così frettolosamente, mi sembra pretestuosa qualsiasi decisione….

    • lapennadoca says:

      Accetto il tuo punto di vista e se ben interpreti il mio post io non li condanno assolutamente solo che cercherei di reagire alla trappola tesaci, che sarà frutto di grande speculazione mediatica ora e in seguito, in cui siamo caduti di risponder alla loro maniera danno dimissioni e noi le respingiamo, salvando capra e cavoli

  2. Antonio Di Crescenzo says:

    Io sono daccordo kon la linea di Grillo,nessun compromesso kon il PD è gli altri si rispetti il programma,quello conta x tutti sopra di tutti!!!

    • annachiara says:

      Ma Grillo e i grillini non hanno sempre dichiarato che mai avrebbero fatto alleanze con alcun partito, ma che, di volta in volta, avrebbero deciso come votare, valutando il tenore della proposta? E non hanno forse fatto così, o il diktator Grillo impone la sua piena volontà su ogni decisione? Decisamente inaccettabile, non è questo che avevamo chiesto al M5S!

      • Gio_88 says:

        NO, non hanno fatto così..purtroppo… e dare del “diktator” a Grillo è davvero assurdo… Nel “Codice di comportamento eletti MoVimento 5 Stelle in Parlamento” sottoscritto liberamente da tutti i candidati, al punto Trasparenza è citato:
        “- Votazioni in aula decise a maggioranza dei parlamentari del M5S” quindi se la MAGGIORANZA decide di votare skeda bianca TUTTI devono votare scheda bianca…. se la maggioranza avesse deciso di votare x Grasso non ci sarebbero stati problemi…. quindi mi pare logico ke ki ha votato Grasso (anke se posso capire…) purtroppo ha violato una norma fondamentale del M5S. Detto ciò sono d’accordo con il pensiero di PENNAdOCA, sperando xò con tutto il cuore con una cosa del genere non succeda mai più, soprattutto x questioni molto + vitali ed importanti.

      • lapennadoca says:

        Giorgia anch’io ho risposto ad Annachiara e lo riporto perchè non so se sei in grado di leggerlo “Annachiara io leggo solo la tua risposta a Di Crescenzo che non so cosa abbia detto. Credo che in quanto sostieni ci sia un equivoco di fondo ovvero il M5S non da alcun appoggio istituzionale, come è il caso della nomina del presidente del senato, ma di volta in volta appoggerà le leggi che saranno proposte se in linea con in il nostro programma: nel nostro programma non sta scritto che si debba concorrere alla nomina di Grasso anziché Schifani tant’è che avevamo sostenuto, prima del ballottaggio, un nostro candidato.In casi di questo genere la nostra regola prevede che il gruppo si incontri e discuta, con massima libertà per tutti di esprimere il proprio parere, fino ad arrivare alla proposta votata a maggioranza, se non c’è unanimità, cui tutti però sono obbligati, perchè così hanno accettato di fare mettendolo per iscritto, ad attenersi votandola. Questa e la regola disattesa da alcuni e su questo e solo su questo, è intervenuto doverosamente Grillo-“

      • lapennadoca says:

        Annachiara io leggo solo la tua risposta a Di Crescenzo che non so cosa abbia detto. Credo che in quanto sostieni ci sia un equivoco di fondo ovvero il M5S non da alcun appoggio istituzionale, come è il caso della nomina del presidente del senato, ma di volta in volta appoggerà le leggi che saranno proposte se in linea con in il nostro programma: nel nostro programma non sta scritto che si debba concorrere alla nomina di Grasso anziché Schifani tant’è che avevamo sostenuto, prima del ballottaggio, un nostro candidato.In casi di questo genere la nostra regola prevede che il gruppo si incontri e discuta, con massima libertà per tutti di esprimere il proprio parere, fino ad arrivare alla proposta votata a maggioranza, se non c’è unanimità, cui tutti però sono obbligati, perchè così hanno accettato di fare mettendolo per iscritto, ad attenersi votandola. Questa e la regola disattesa da alcuni e su questo è intervenuto doverosamente Grillo

  3. luca71 says:

    seguendo la regola relativa alle dimissioni, coloro che hanno votato per grasso potrebbero dichiararlo motivando pubblicamente i motivi e poi la maggioranza dei nostri eletti potrebbe respingerle senza dover passare dal voto online.

    • Alfred says:

      Hanno sbagliato in buona fede… sono inesperti e possono fare questi piccoli sbagli … l’importante è sempre che il tutto sia fatto in buona fede…quindi NO alle dimissioni!!!

      • lapennadoca says:

        le dimissioni volontarie e il loro respingimento sono un escamotage per salvare le regole, la nostra linea politica e la sicura buonafede dei nostri eletti.

    • lapennadoca says:

      Ok anche questa è una soluzione solo che interpellare la base mi sembrerebbe un importante rafforzativo.

  4. Flavio Lupi says:

    Scusa se non condivido al 100%… è ammesso sbagliare?
    Concordo con le dimissioni solo qualora chi ha sbagliato non comprende l’errore “grave” fatto…
    Sono all’inizio del percorso e tremendamente sotto pressione un errore di valutazione in questo momento lo ritengo possibile. Ora però devono capire che andando avanti la situazione si farà sempre più pesante e critica, se non se la sentono farebbero meglio a dimiettersi.
    p.s. Comunque anche l’assemblea il suo errore di valutazione lo ha fatto non comprendendo le pressioni subite da alcuni deputati che vivono in un territorio dove la guerra alla mafia è profondamente sentita. Ma queste sono le regole. Una volta che l’assemblea ha deciso “democraticamente” tutti si “devono adeguare.

    • lapennadoca says:

      Guarda che io non li ho condannati ho voluto solo suggerire, da uno vale uno, una via di uscita che ci permetterebbe di salvare il rispetto delle regole, della nostra linea politica e la sicura buonafede dei nostri cittadini “senatori”.

  5. stefano zelioli says:

    concordo

  6. Approvo, date le dimissioni, Vito le respinge, e avanti. Siete stati fottuti dal sistema, rendetevi conto che solo se seguirete le regole imposte , che ben conoscete, abbiamo qualche possibilità.

  7. lory says:

    Sono in disaccordo. Questo caso è a doppia lettura. Se non avessimo votato saremmo stati la stampella implicita del pdl. A quanto risulta la compattezza era nel senso di non far eleggere schifani, quindi nessuno ha violato il patto.

  8. Gio' says:

    Dimissioni immediate!!! Nel movimento 5 stelle si rispettano le regole, e’ una delle rivoluzioni a cui devono abituarsi tutti!

  9. Pierluigi Treddenti says:

    Salsi & Co allora non hanno insegnato nulla? abbiamo un “non statuto” di una semplicità incredibile e fra le poche regole presenti c’è, chiarissima, quella che riguarda la situazione in discussione. Candidarsi a rappresentare gli elettori del M5S significa “sposare” le sue tesi ed il “modus operandi”, non interpretare, “uno vale uno” significa che chi sta su quegli scranni non ha più diritti dell’ultimo degli elettori, quindi a che titolo si decide di prendere una simile iniziativa; chi ha votato Grasso si è immediatamente allineato al modo di fare della vecchia politica nella quale pochi designati da pochissimi si sono presi la briga di decidere per noi elettori. Se c’è una cosa che apprezzo nel M5S è la chiarezza, la semplicità e gli obiettivi, con un voto simile ci siamo adeguati al resto della classe politica e per me è imperdonabile. Dimissioni subito e accettarle.

  10. In tutta coscienza non mi sento di condannare moralmente i rappresentanti al Senato per la scelta che hanno fatto di votare Grasso per scongiurare la rielezione di Schifani (che tanto danno ha fatto impedendo di calendarizzare leggi importanti in passato).

    PERO’ il Movimento ha le sue regole, ben chiare, ben spiegate e accettate LIBERAMENTE da chi si è candidato. Quindi, penso che sia giusto, anzi eticamente DOVEROSO, che chi ha votato in disaccordo con la linea scelta, presenti le sue DIMISSIONI spontaneamente. Solo così si può dare una chiara indicazione ai partiti che il MoVimento E’ diverso da loro e che non ci sono “avvinghiamenti” alle poltrone e ai privilegi. (Fermo poi il fatto, come scritto nel “codice di comportamento” che è facoltà degli elettori di accettare o respingere le dimissioni e l’espulsione dal movimento).
    COMUNQUE, vorrei anche far presente che la promessa “consultazione” in tempo reale tra i rappresentanti e la base (quanto meno a livello di responsabili dei vari meetup o con i coordinatori regionali) non è ancora stata implementata, magari una consultazione preventiva (tempi permettendo, ovviamente) con la base avrebbe raccolto un’idea più chiara del
    comportanmento da seguire. Mi spiego, dato che abbiamo detto NO ALLEANZE ma solo supporto alle leggi presentate, se in accordo col nostro programma, mi sembra che questo era un caso che rientrava in questa ipotesi; dato che l’attuale regolamento prevede il ballottaggio tra i due candidati che ricevono più voti, prescindendo da altre discussioni circa la non-volontà del PD di sostenere il nostro candidato, la decisione di appoggiarene uno poteva essere plausibile e, a mio avviso l’appoggio al “meno peggio” andava garantito; oppure, dato che il voto è segreto (e secondo me il voto segreto andrebbe ABOLITO, perché ognuno ha il diritto di dissentire dalle linee guida ma deve farlo apertamente e pubblicamente) i rappresentanti al senato che non erano d’accordo avrebbero dovuto uscire tutti dall ‘aula (proprio per evitare quello che è successo), se la decisione presa a maggioranza fosse stata quella di astenersi, anche a costo di far eleggere Schifani per voti o assenza del numero legale o altro !!!
    A mio avviso, questo sistema di “consultazione” in tempo reale dovrebbe essere attuato il
    prima possibile, proprio perché tra pochi giorni si dovrà capire cosa pensa e chiede la maggioranza degli iscritti a proposito dell’insediamento di un nuovo governo …. sopratutto nel caso fosse indispensabile dare una “fiducia” (ovviamente solo per il suo insediamento e non in
    “bianco” per le leggi che verranno poi presentate) per far avviare questa legislatura (e iniziare, finalmente, a combattere in aula e nelle commissioni per far discutere le leggi che noi riteniamo essenziali e urgenti fare, prima di tornare al voto), oppure se rifiutare questa “fiducia” e tornare subito alle elezioni!! Nello spirito dell “UNO VALE UNO” mi piacerebbe partecipare al sondaggio on line per questo passaggio crucial e e dire la mia! Certo, poi la maggioranza prevale, ma se noi iscritti non veniamo consultati, quale maggioranza prevarrà??? Tra l’altro capita anche che chi cerca di esprimere, civilmente e argomentandolo, un suo punto di vista non proprio in linea con la guida generale, venga subito definito TROLL i infiltrato!

    • lapennadoca says:

      Roberto, quello che dici mi sembra assolutamente di buon senso, cosa forse mancata un po’ a tutti in questo frangente assai convulso e già di per se di difficile gestione.Ma proprio per questo e a maggior ragione sostengo che le regole debbano essere assolutamente rispettate cercando tuttavia in questa fase il buon senso anche nella loro applicazione, donde la mia proposta se vuoi molto democristiana nel suo compromesso. Circa la consultazione della base ritengo sia cosa indispensabile attuarla, ma esistono frangenti e tempistiche che spesso non lo consentono e non lo consentiranno in futuro da cui l’indispensabilità della buonafede degli eletti e il rispetto delle regole garantito.

    • lapennadoca says:

      Roberto, quello che dici mi sembra assolutamente di buon senso, cosa forse mancata un po’ a tutti in questo frangente assai convulso e già di per se di difficile gestione.Ma proprio per questo e a maggior ragione sostengo che le regole debbano essere assolutamente rispettate cercando tuttavia in questa fase il buon senso anche nella loro applicazione, donde la mia proposta se vuoi molto democristiana nel suo compromesso. Circa la consultazione della base ritengo sia cosa indispensabile attuarla, ma esistono frangenti e tempistiche che spesso non lo consentono e non lo consentiranno in futuro da cui l’indispensabilità della buonafede degli eletti e il rispetto delle regole garantito.

  11. Tommaso says:

    darei ai portavoce in causa un’ultima chance, per dimostrare che è stato un incidente di percorso non di sostanza

  12. Michele Ginevra says:

    I senatori che hanno votato Grasso o meglio non hanno voluto che fosse eletto Schifani,hanno tutta la mia solidarietà e la mia stima e credo che non debbano chiedere scusa a nessuno nè fare alcun tipo di mea culpa. In una situazione cosi eccezionale ed obiettivamente difficile hanno fatto bene a rispondere alla propria coscienza che è stata quella di dare un segnale di antagonismo alla mafia di fronte al quale non ci sono “regolamenti” o “formalismi ” di partito che tengano. Da sicilaino, che vive e percepisce ogni giorno il peso di una mafia presente in tutti i settori della vita civile ed economica della mia isola, sono orgoglioso di averli votato. Altra cosa sarebbe stata una votazione di fiducia ad un governo politico di Bersani o del PDL.
    Ma una cosa vorrei dire su quel punto del Regolamento sulla Trasparenza. Esso non è altro che il famoso o “famigerato” (dipende dai punti di vista) centralismo democratico di staliniana memoria. Io, vista la mia età, me lo ricordo bene. Riporto il suo significato per rinfrescare la memoria di qualcuno, o informare qualcuno magari troppo giovane per ricordarselo: “Centralismo democratico è il nome dato ai principi di organizzazione interna usati dai partiti politici leninisti. L’aspetto democratico di questo metodo organizzativo consiste nella libertà dei membri del partito di discutere e dibattere su politica e direzione, ma una volta che la decisione del partito è scelta dal voto della maggioranza, tutti i membri si impegnano a sostenere quella decisione. Quest’ultimo aspetto rappresenta il centralismo. Come lo descriveva Lenin, il centralismo democratico consiste in “libertà di discussione, unità d’azione”. (fonte Wikipedia). Mi fa specie che sono proprio quelli del Movimento che provengono dalla destra i più critici al comportamento dei senatori che hanno votato secondo coscienza. Riflettiamoci bene se, forse, non sarebbe il caso di fare una democratica discussione su questo specifico punto che in ogni caso, a mio modesto avviso (uno vale uno) non può essere applicato con rigore in tutte le situazioni in cui si troveranno a decidere i nostri parlamentari; pensate per esempio alle cosiddette leggi “etiche” (fine vita, procrezione assistita, ecc..) Un saluto

  13. Valerio says:

    Penso che le dimissioni si possano acettare ma che loro sappiano di aver sbagliato e lo dichiarino apertamente perche’ colore che in fututo non facciano di peggio.Grazie,

  14. IO LO GIA” DETTO ANCHE IN ALTRE OCCASIONI CHE SECONDO ME SI STA ” UN PO ESAGERANDO. SU QUESTA FACCENDA CI STIAMO FACENDO UN AUTOGOL DANDO UN VANTAGGIO AI NOSTRI AVVERSARI CHE PROPRIO NON C’E” LO POSSIAMO PERMETTERE. IO PENSO CHE LA SCELTA DI VOTARE PIETRO GRASSO E STATA UNA SCELTA RSGGIONATA

  15. ITALIANO says:

    Diamo adesso un forte segno ai partiti, chi non rispetta le regole del M5S e’ fuori da esso,dimissioni con chi si e’ schierato con i vecchi inciuci di palazzo, chi dice il contrario qui e in altri sedi e’ uno dei migliaia prezzolati e simpatizzanti del PD che scrive per far controinformazione.Chi ha votato M5S conosce bene le regole del ”Non statuto” e non ha dubbi sulle DIMISSIONI IMMEDIATE, chi si barcamena tra supposizioni , perdoni e opinioni e’ con evidenza poco informato sul movimento perchè non e’ informato sulla sua linea politica e di sicuro non lo ha votato.

    • lapennadoca says:

      Nico concordo con la tua fermezza e sicuramente troverai la mia proposta assai salomonica, ma credimi, ho avuto modo di incontrare e parlare a lungo con due nostri cittadini “deputati” che ben conosco e li ho trovati letteralmente sconvolti dalle continue pressioni mediatiche cui sono sottoposti che sicuramente influiscono e non poco anche sulla loro lucidità di giudizio in questa fase, pur essendo loro persone caratterialmente solide e molto preparate.

      • ITALIANO says:

        Se non si reagisce in maniera ferma ed efficace,sostituendo chi e’ in dubbio con chi sa’ perfettamente cosa fare,il PD fara’ votare anche la fiducia al proprio governo grazie appunto alle ”pressioni mediatiche”.Lapennadoca non dimentichiamoci che abbiamo la respondabilita’ di evitare una rivoluzione per le strade perche’ la gente ha votatato il movimento per fare la rivoluzione solo in parlamento,quindi nessuna giustificazione, fuori chi ha sbagliato, ce ne sono altri cento pronti e determinati a non farsi influenzare.

  16. salvatore siracusano says:

    Io sono a favore delle dimissioni perche’ sono certo loro sapevano che contavano 1 ,sapevano che loro rappresentano un movimento e devono eseguire le direttive decise dalla base e non le loro idee e poi per il principio che loro sono i rappresentanti del movimento e non il movimento per cui devono votare la volonta’ del movimento e non le loro. Se vogliono sentirsi liberi di votare come vogliono hanno solo da iscriversi al PDL o PD e li sicuramente faranno tutto cio’ che vogliono.Quelli si che sono partiti democratici

  17. robi says:

    Non sono d’accordo. Anzi direi che di questa cosa meno se ne parla e prima passiamo oltre è meglio è. Non discuto relativamente alle regole. Ma la scelta dei senatori che hanno votato Grasso ci aveva tolto dall’empasse di una situazione in cui l’astuzia delle vecchie volpi della politica ci aveva cacciato.
    Sia chiaro, io sono stato d’accordo sul presentare due nostri candidati e votare quelli. Ma nel momento in cui non potevano più essere eletti allora è giusto fare delle considerazioni tattiche.
    E’ vero che la contrapposizione non è assoluta fra bene e male. Cioè, oltre al fatto di essere comunque uomini legati al sistema, se schifani è veramente un personaggio viscido e impresentabile, grasso non è che sia uno specchio di virtù. Però c’è questa differenziazione schematica, banale, semplice: uno è stato indagato per mafia, l’altro viene dall’antimafia.
    Su questa base sei messo di fronte a un bivio: se passa schifani ti distruggono mediaticamente, non aspettano altro.
    Allora a quel punto la scelta di votare secondo coscienza, era perfetta. Come movimento davi un giudizio netto di meno peggio che non ti comprometteva politicamente ma ti faceva salvare mediaticamente.
    Bastava insomma un minimo di furbizia. Lasciar cadere la cosa.
    Ora continuare a parlare di dimissioni si/no è una cosa da tafazzi. Basta, per favore.

    Ora sul Governo e sul Presidente della Repubblica rischiamo di subire lo stesso gioco. Se non passiamo ad essere propositivi, a mettere l’avversario nelle condizioni di dover inseguire, ci ritroveremo nuovamente con le spalle al muro della non scelta.

    Non è un bel messaggio quello che passa.
    Quale vuoi dare? qual’è l’abito che vuoi vestire? Quello del puro rivoluzionario che non scende ai patti con nessuno costi quel che costi o quello del politico che vuol perseguire il suo obiettivo di rinnovamento totale, che è pure un’ambizione rivoluzionaria, ma tenendo conto che il sistema paese nel frattempo non deve crollare, ma deve continuare ad andare avanti? Non si tratta di “responsabilità” ma di avere i piedi nella realtà, anche se lo sguardo è verso il sogno. Io in politica sono per l’uovo oggi e la gallina domani, o dopodomani, ma l’uovo oggi.

    Non sto parlando, bada bene, di fare mediare nel senso di fare governi col pd. Assolutamente no.
    Sto parlando del fatto che sei in parlamento, dove, per definizione, si parla. Se volevi fare il puro e incontaminato rivoluzionario era meglio starne fuori. Se ci sei entrato devi sporcarti le mani. Sei sul loro terreno e finché non sarai abbastanza forte da cambiarle devi giocare con le loro regole.

    I massimalismi, la storia ce lo insegna, hanno sempre avuto un risultato esattamente opposto a quello sperato.

    • lapennadoca says:

      Robi, ho apprezzato quello che dici, tuttavia obietto al tuo “Bastava insomma un minimo di furbizia. Lasciar cadere la cosa”. Purtroppo è una furbizia che gli altri non ci permettono: Alfano dichiara “questa è la dimostrazione che i grillini sono una stampella della sinistra come avevamo già detto”. Purtroppo la lettura di un fatto non è mai univoca almeno che non sia al di sopra di ogni sospetto e noi abbiamo da sempre dichiarato né destra né sinistra, ma avanti.

      • robi says:

        D’accordo. La lettura di un fatto non è mai univoca. In realtà fino ad oggi il m5s è stato schiacciato dall’offensiva mediatica del pd in una sfera “di sinistra” che se per un verso per molti attivisti ed elettori contiene radici e affinità elettive, per altro non esaurisce la complessità del movimento, che tende a superare certi schematismi quando sono solo ingessature per le idee. Ed è sicuramente vero che rispetto ad alcune idee, proprio nella sponda del pdl sarebbe più facile trovare risonanza, faccio riferimento in particolar modo al nodo Europa/Euro, che andrebbe messo all’ordine del giorno al più presto. Anche in considerazione di quello che sta accadendo a Cipro.
        Fatta questa premessa, dico che nel caso specifico, essendo definita la posizione politica del movimento nel votare il proprio candidato, nella fattispecie di una situazione che pone un caso di coscienza (non per il valore di Grasso, bensì per l’obbrobrio che ispira Schifani) era giusto lasciare libertà di voto, essendo per noi ininfluente.

        In tal modo non ci sarebbe stata alcuna violazione delle regole, avremmo salvato capra e cavoli. Sarebbe passato il messaggio politico relativo alla posizione del movimento, ma anche che c’è libertà personale (cosa su cui ci spaccano le pa…), non ci avrebbero potuto accusare di aver fatto eleggere Schifani, ma nemmeno di essere stampella della sinistra.
        In ogni caso, una volta fatta la cosa, tieni la bocca chiusa. Perchè questi, nelle nostre contraddizioni, inevitabili, ci sguazzano, ci ricamano, ci fanno pelo e contropelo.
        Per cui oggi dico: ok, passiamo oltre. Più ne parliamo noi e più loro ci giocano sopra.
        E’ ovvio che su cose importanti, in futuro, man mano che imparano i meccanismi, speriamo non si vadano a mettere di nuovo in una situazione del genere. Ed è ovvio che il rispetto delle regole è fondamentale. Ma non facciamoci del male da soli.

      • lapennadoca says:

        concordo che avrebbero dovuto avere un atteggiamento diverso nel prendere e comunicare la decisione sul comportamento da tenere, ma purtroppo non l’hanno fatto. Speriamo che valga come esperienza visto che, come diceva sempre un mio maestro, l’esperienza è solo la somma delle fregature prese.

    • lapennadoca says:

      sono andato per conoscerti meglio ma mi viene segnalato malware è un mio problema o il problema sei tu?

  18. Giulia says:

    No, assolutamente. Niente dimissioni.

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