S’i’ fossi ….

la calunnia - sionomagazine.co mS’i fossi Renzi mi dimetterei,
si fossi Boschi m’incenerirei
si fossi Orfini mi dileguerei
S’i’ fossi del PD sai che farei,
per cent’anni m’annisconderei.
Si fossi italico com’i sono e fui
voterei invece un NO al referendum
voluto a bella posta da colui
che vole governarci ad aeternum.

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Le (i) mille (giorni) e una notte

le mille e una notteda Wikipedia// // //

“Le mille e una notte (in arabo: ألف ليلة وليلة, Alf layla wa layla; persiano: هزار و یک شب‎, Hezār-o yek šab) è una celebre raccolta di novelle orientali, costituita a partire dal X secolo, di varia ambientazione storico-geografica, composta da differenti autori.

È incentrata sul re persiano Shāhrīyār, che, essendo stato tradito da una delle sue mogli, uccide sistematicamente le sue spose al termine della prima notte di nozze. Un giorno, Sharāzād, figlia maggiore del Gran Visir, decide di offrirsi volontariamente come sposa al sovrano, avendo escogitato un piano per placare l’ira dell’uomo contro il genere femminile. Così la bella e intelligente ragazza, per far cessare l’eccidio e non essere lei stessa uccisa, attua il suo piano con l’aiuto della sorella: ogni sera racconta al re una storia, rimandando il finale al giorno dopo. Va avanti così per mille e una notte (che è un modo di dire per indicare un periodo di tempo molto lungo).”

Che aggiungere? anche i mille giorni di Renzi sono solo novelle, favole per imbonire i soliti sfigati TV raimediasetlacairota dipendenti che mai sentiranno parlare di un certo M5S anche se oltre il 20% comunque ancora lo vota.

PENNAdOCA                                                                                                         16.09.2014

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CHI NON HA VOLUTO L’EUROPA UNITA ? IL DOLLARO.

dollaro euroPoche righe per definire chi non ha di fatto mai voluto, a dispetto delle apparenze formali, che l’Europa diventasse una vera unione e quindi una potenza difficilmente, soprattutto nell’industria avanzata, battibile. La risposta è molto semplice e banale: gli USA, ovvero gli unici che sulla carta avevano da temere la potenza economica degli Stati Uniti d’Europa visto anche il pericoloso avvicinamento e apertura da e per la Russia. Una Europa coesa avrebbe significato un euro veramente forte e non surrettiziamente drogato al rialzo per frenare le nostre esportazioni, forte al punto da essere considerato da alcuni stati moneta di riferimento per gli scambi commerciali al posto del dollaro. Questo avrebbe significato l’inizio della fine dell’impero USA. Non è una mia balzana invenzione, ma ricordo che alcuni autorevoli commentatori sostennero che le guerre, la seconda contro Saddam  e in seguito quella contro Gheddafi  siano state propugnate e sostenute dagli USA, una volta con i Repubblicani e una volta con i Democratici, “solo” perché i suddetti tiranni, entrambi notevolissimi produttori di petrolio, tollerati per anni, avrebbero manifestato la loro intenzione di abbandonare il dollaro per l’euro come moneta di scambio.Il dollaro il vero punto di forza e nel contempo il tallone d’Achille degli USA; infatti questi dopo aver agevolato la disgregazione con il sostegno a Eltsin della vecchia URSS, dopo aver condizionato la Cina vendendo loro quote enormi del proprio debito in dollari, non potevano certo permettere che gli alleati di sempre, gli europei, rompessero il sogno del grande e incontrastato impero americano sul mondo, a un passo dal realizzarsi, creando a loro volta una moneta concorrente e concorrenziale. Come debellare senza apparentemente sporcarsi le mani questa situazione? Gli USA approfittando di una crisi finanziaria generata dal loro sfrenato liberismo senza e al di sopra di ogni regola, che si è diffusa ovunque trasformandosi anche e soprattutto in crisi economica, tramite politici e tecnici affiliati e compiacenti fecero in modo che si operasse esattamente all’opposto di quello che sarebbe stato logico fare in tempo di crisi, ovvero con misure di austerità tali da accelerare e incrementare la fase di deindustrializzazione dei paesi più competitivi. La deindustrializzazione soprattutto della piccola e media impresa che rappresentava l’ossatura portante di diversi paesi europei economicamente e strutturalmente più deboli ha segnato la rotta che  sarà difficile se non ormai impossibile invertire in tempi brevi. Tuttavia per non correre ulteriori rischi, di Fenice risorta dalle ceneri, si è fatto in modo che si innescasse la “guerra” tra sud e nord europa, i fantasiosi indisciplinati contro i rigorosi e seri, insomma  che si facesse tutto tranne che parlare o meglio ancora operare per la vera unione dei popoli europei. Che i nordici d’Europa, tedeschi in primis, non gioiscano troppo che verrà anche il loro turno.Cosa ci rimettono gli USA con le sanzioni alla Russia? un bel nulla e mi suona strano che siano scesi in campo con la scusa di difendere l’autodeterminazione dei popoli quando in Ucraina è stato spodestato il Presidente legittimamente eletto e regolarmente in carica con un’azione per dirla all’americana assolutamente antidemocratica. Forse il tutto dipende dal significato che di volta in volta si ritiene più comodo o utile dare alle parole, ma sempre a una sola condizione che i media divulghino sempre e solo quello che il potere ha deciso di far sapere nel modo a sé più congeniale.

PENNAdOCA                                                                                                                                                                         11.09.2014

 

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Lo strano concetto di dignità di Napolitano.

da casadelpopolo.myblog.it“E’ con viva e vibrante “soddisfassione” che annuncio la necessità di amnistia e/o indulto per ridare dignità alla popolazione carceraria tenuta in condizioni di disumano  sovraffollamento.” Questo è all’incirca quello che Napolitano ha detto, o meglio ha fatto leggere, come suo messaggio alle camere.  Ma Presidente, per colpa di chi e in nome di quale dignità, visto che il problema sovraffollamento carceri ricorre periodicamente e quindi si vuole, perché fa comodo, perpetuarlo? Presidente è dignità permettere di costruire nuove carceri, sono ben oltre la decina, e poi lasciarle abbandonate all’incuria del tempo e del saccheggio senza utilizzarle con evidente spreco di soldi pubblici? Ma Presidente è dignitoso nominare membro della Corte Costituzionale un personaggio che cerca di indurre un teste a non dire la verità  o a barattare il proprio appoggio politico in cambio della sponsorizzazione del torneo di tennis del proprio club? Ma Presidente è rispetto della dignità accusare falsamente la forza politica più votata di non occuparsi dei problemi della gente solo perché non si presta ai suoi giochini di palazzo? Ma Presidente è dignità super partes nominare quattro senatori a vita per far pendere l’ago della bilancia da una parte proprio mentre si profila una possibile crisi politica di governo poi rientrata in cambio di che? forse l’amnistia e l’indulto o non è dignitoso supporlo? Ma Presidente sono talmente tanti e tali gli esempi che si potrebbero fare di dignità calpestata da codesto sistema politico che non basterebbe neanche un rotolone Regina che pur ha contenuto, così si racconta, l’intera Divina Commedia, a  descriverli tutti; tuttavia uno credo sia emblematico, quello di continuare a sottacere il quotidiano stillicidio di morti, ma quella è gente perbene, non conta, che ha perso, con la perdita  del lavoro, la propria dignità di uomo e si suicida; eh già come non comprendere la differenza tra la dignità dovuta a sessantamila, delinquenti o comunque presunti tali e quella negata a milioni di disoccupati e cassaintegrati che lavoravano. Presidente La prego di rivedere il suo concetto di dignità perché l’attuale sembra essere alquanto inadatto a un dignitoso garante della Costituzione Italiana.

PENNAdOCA                                                                                                                           14.10.2013

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Il M5S contro la novella “degli stenti”

la novella degli stentiScrivo come ricordo di aver recepito quando mio padre si dedicava a me bambino recitandomi: “se ti voglio narrare la novella dello stento che dura tanto tempo, te la devo dire o te la devo raccontare?”

“raccontare” dicevo io

“ti racconto” replicava il babbo ” la novella dello stento che dura tanto tempo, te la devo dire o te la devo raccontare?”

“dire” rispondevo, cambiando speranzoso

“ti dico la novella dello stento che dura tanto tempo, te la devo dire o te la devo raccontare?”

e il gioco continuava, continuava e continuava perché allora non c’era la televisione per passare le serate da soli o internet per passarle in compagnia virtuale.

Ho voluto riesumare questo vecchissimo scherzo ormai in evidente disuso perché lo ritengo emblematicamente rappresentativo delle alternanze politiche di governo di quest’ultimi vent’anni che tendono in ogni modo a perpetuarsi grazie a distratti elettori che si lasciano abbindolare, speranzosi e smemorati, solo dalle solite parole.

Il M5S per uscire da questo circolo vizioso, da questa telenovella degli stenti cui ci hanno e ci stanno riducendo, è evidente che non può in alcun modo entrare a far parte di questo gioco perverso, ma deve andare avanti  per la sua strada e continuare a suggerire a tutti noi di non  delegare e soprattutto partecipare anche votando per noi stessi.

PENNAdOCA                                                                                                                         06.09.2013

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M5S e i suoi eletti

orellana il terremotoproblemi con gli eletti M5S  ne abbiamo, ma nell’ambito fisiologico della debolezza umana. Personalmente appena saputo il risultato elettorale avevo previsto che una quindicina, circa il 10%, dei nostri portavoce avrebbe finito per cedere, non dico a lusinghe, ma a un distorto recepimento del ruolo che noi M5S vediamo in modo completamente diverso da come comunemente inteso e da come alcuni dei nostri l’hanno vissuto all’interno di camera e senato.  Non è facile doversi talora spersonalizzare e fare violenza al proprio sentire se prima non si sono veramente metabolizzati i principi e regole del movimento perché un conto è enunciarli altro e metterli in pratica. Quindi non dobbiamo neanche colpevolizzare più di tanto chi non ha la forza di essere, diciamo osservante, in quanto, prima di giudicare, ciascuno di noi dovrebbe valutare seriamente se essendo lui a quel posto non avrebbe finito per rivedere le posizioni di cui inizialmente era decisamente certo. Ciò tuttavia non toglie che, qualunque sia la motivazione, il movimento debba difendere in ogni modo la propria realtà e ragione di esistere. Infatti quello che crea più confusione è il concetto stesso di movimento ovvero di una situazione sempre in progress che  non potrà mai contare su una identità politica certa e definitiva e per la sopravvivenza del quale diventano fondamentali le linee guida e le regole di base.E’ in virtù di questo che io difendo Grillo e Casaleggio quando fanno di tutto, può darsi anche sbagliando, qualche volta, o esagerando, per salvaguardarle: diversamente al M5S si aprono due scenari contrapposti entrambi comunque esiziali:

a) trasformazione in partito politco, uno dei tanti con un progressivo e lento sgretolamento dei consensi,vedi Lega;

b) smembramento in ” sette” anarcoidi assimilabili alle correnti dei partiti con la differenza che non esistendo un comitato centrale significherebbe polverizzazione.

PENNAdOCA                                                                                                                             05.09.2013

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La decadenza di un delinquente incartapecorito.

li sbraniamo“La decadenza di un delinquente incartapecorito” potrebbe essere il titolo di un film, presentato alla mostra cinematografica di Venezia, dove si racconta la storia di un delinquente che non intende accettare la decadenza fisiologica del suo aspetto fisico e ricorre continuamente alle sapienti mani di chirurghi-sarti per un restiling di stiramento delle normali rughe senili. Eh già! odia la decadenza perché da quando ebbe l’avventura di porsi alla guida di un paese, da tempo e in larga misura rincoglionito dalle sue televisioni che imperversavano per gentile e connivente concessione del potere politico, di decadenza ne ha vista proprio tanta, anzi insieme ai  sodali politici di opposizione ne hanno provocata davvero tanta: decadenza culturale, anche la RAI si dovette allineare verso il basso spazzatura, vennero progressivamente tagliati fondi alla scuola primaria e secondaria, mentre l’Università veniva trasformata in un postificio politico, con la proliferazione di sedi e cattedre di cui al mondo non v’è uguale, sostituendo la quantità alla qualità; decadenza sociale al grido di privato è bello finendo col trasferire soltanto i monopoli pubblici a privati compiacenti come anche le lucrose concessioni depauperando risorse da dedicare ai servizi con la scusa che la concorrenza avrebbe ridotto i costi per tutti e per tutto, mentre l’unica cosa che diminuiva erano i posti di lavoro e le risorse disponibili; decadenza economica non nata dalla crisi, ma dalla ormai ventennale incapacità o non volontà nel fornire indirizzi politici seri di vere e indispensabili riforme, dell’ architettura dello stato e delle sue finalità di servizio alla comunità, della burocrazia sempre più reggente pro tempore infinito per via di connivenze ormai incancrenite a tutti i livelli, della giustizia non intesa ad personam come invece si è fatto e si cerca tutt’ora di fare; decadenza morale quella che deriva dalla sommatoria di tutte le decadenze precedenti e dal lassismo permissivo che ha finito con ridicolizzare la legalità come difetto e non già, no virtù, normale modo di comportarsi. Ma ecco, come nei migliori copioni dove il bene finisce sempre per prevalere sul male, la nemesi si abbatte sul nostro delinquente e dopo tante decadenze provocate o artificiosamente nascoste condanna lui, proprio lui, secondo il miglior contrappasso dantesco, alla decadenza politica ovvero alla sua più ignominiosa sconfitta.

Speriamo che questo copione si concretizzi in un film che lo rispetti perché di gente che cerca di entrare nel cast e sedersi alla sedia di regia per cambiarne il finale il PD ne è pieno.

PENNAdOCA                                                                                                                                 31.08.2013

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Fino a quando Grillo riuscirà a mantenere la piazza nei canali democratici?

imagesCAC3QXKVCaro Napolitano, se Grillo ha definito la Sua rielezione, ulteriore sussulto degli ormai morti partiti alla loro eterna perpetuazione a scapito del bene dei cittadini italiani, “Golpe”, non è per una sacrosanta sfiducia nei Suoi confronti, che è il padre del Governo delle torture Monti, ma molto più prosaicamente per evitare che  si scateni il putiferio nelle strade da parte di coloro che non avendo più nulla da perdere  sono ormai pronti a tutto. Quel mestatore, buffone di Grillo ancora una volta ha preferito usare toni aspri, definiti, caro  neo- ex-presidente, dai suoi indegni elettori addirittura come antidemocratici perché lesivi della sovranità di un parlamento di nominati e non scelti, senza comprendere che l’unico scopo era di sollevare l’indignazione popolare e convogliarla in un canale democratico e parlamentare quale quello del M5S che continuate a ostinarvi a non prendere in considerazione, anche se in cuor vostro sapete che rappresenta la maggioranza del sentire diffuso. Io sinceramente non so fino a quando il nostro Beppe riuscirà a gestire, prevenendole, le vostre alchimie che vi intestardite a definire politica, ma in cuor mio mi auguro che la sua capacità e tenacia sopravviva alla vostra perché altrimenti penso che la sopravvivenza di ciascuno di noi sarebbe affidata esclusivamente alla roulette russa del caos generale. Ma forse è proprio quello che volete per trovare la giustificazione di metterci tutti in riga e con la camicia, che so, grigia solo perché colore  ancora non utilizzato in modo nefasto. Caro Presidente, anche se personalmente non la stimo come Padre di tutti gli italiani, in quanto dimostratamente papà affettuoso solo degli interessi di alcuni, neanche i migliori, spero non le sia sfuggito la sottigliezza che Grillo ha avuto nel non presenziare questa sera alla programmata manifestazione anti “Golpe” perché aveva avuto sentore della presenza di mestatori, non del M5S, pronti a scatenare il putiferio magari con bandiere NO TAV che in qualche modo potessero poi addossarci le responsabilità proprio in nome di una sacrosanta battaglia non contro la civiltà, ma il malaffare del partito da cui in parte proviene e non oso fare illazioni da dove provenissero i mestatori, anche se la storia è piena di interferenze degli apparati, a posteriori appellati deviati, diciamo statali.

Smettetela una buona volta di far credere attraverso la vostra comunicazione stampa/TV che il male siamo noi M5S appoggiandovi al gossip cui alcuni, pochi, dei nostri eletti si presta o ad alcune esternazioni catturate per sfinimento che chiunque di noi dopo ore di assedio potrebbe in buona fede elargire, perché la sostanziale differenza sta nel fatto che mentre i vostri, opportunamente ammaestrati portano la voce del padrone, despota di partito o   di corrente e talora di sottocorrente, i nostri, belli o brutti, intelligenti o stupidi, devono, ripeto devono, riportare, non quello che il despota Casaleggio impone, ma solo quello che i tanti o pochi loro elettori gli dicono, perché l’impegno delle regole lo hanno accettato da Grillo e quindi lo devono a tutti gli iscritti, mentre il rispetto del programma stabilito lo devono a me, semplice cittadino, che in parte ho contribuito a scrivere e definire insieme a tanti altri.

Caro  neo-ex- Presidente, il cittadino come tale, nella vostra lettura della costituzione, vale ancora qualcosa? se la risposta è sì, come potreste ufficialmente dire il contrario, allora Lei non può che essere definito golpista perché eletto da una maggioranza di elettori a loro volta non eletti dai cittadini come la costituzione prevederebbe e prevede. Gli unici veri aventi diritto al voto perché eletti dai cittadini sono i M5S e solo una parte dei PD, ma insufficienti ad esprimere la sola maggioranza qualificata possibile, se è così che amate costituzionalmente definirla. Pertanto La prego di smetterla di parlare di democrazia a chi la rispetta e la conosce, ma non ha al momento ancora la forza, democratica, per contrapporsi all’inciucio di chi  continua a gabbarsene spudoratamente solo in virtù di leggi truffa.

PENNAdOCA                                                                                                                                             20.04.2013

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I “miti” del M5S

Tutti accusano gli attivisti e i portavoce del Movimento Cinque Stelle di essere dei pericolosi estremisti, fascisti o comunisti non importa, ma comunque, feroci, ottusi e forcaioli.
La realta’ vuole invece che la stragrande maggioranza del Movimento sia composta da persone educate, oneste, rispettose, innamorate del mondo e della Cosa Pubblica e soprattutto, udite, udite, MITI! Talmente miti che per anni hanno accettato di soffrire silenziosi il peso di ingiustizie, soprusi, abusi e angherie.
Queste persone, quando hanno trovato in Beppe Grillo un megafono che poteva promuovere le loro istanze in modo un tantino piu’ aggressivo ed efficace hanno immediatamente scelto la matita e la croce su una scheda o la firma da apporre su un modulo come strumenti di pacifica rivolta anziche’ cercare di farsi giustizia a colpi di fucile, come, forse, in alcuni casi, sarebbe anche stato comprensibile e magari giustificabile. Talmente miti che, in molti casi accettano di farsi insultare, diffamare, strumentalizzare, manipolare e deridere ingiustamente e faziosamente, senza mai o quasi mai reagire in maniera scomposta o sopra le righe. Talmente miti che accettano, malgrado tutto, di ascoltare la fastidiosissima predica di chi, colpevole di aver distrutto un Paese a causa della propria disonesta’ ed incompetenza, li accusa incredibilmente di essere irresponsabili e ne mette in dubbio le capacita’. Nonostante tutto vanno avanti entusiasti, positivi, con quel sorriso sulle labbra e quella voglia di cambiare il mondo che questa gente non e’ ancora riuscita fortunatamente a spegnere. Questi non sono pericolosi estremisti. Questi sono eroi e, sono li anche per me, per i miei figli, per tutti noi.
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I partiti invocano la prassi, il M5S le regole.

da fiscoggi,itMi chiedo e chiedo a voi, se avrete la bontà di leggermi, è mai possibile in un momento di estrema necessità del Paese che i partiti debbano ancora una volta anteporre le proprie tattiche dilatorie, per loro esclusivo vivacchiare, alle vere necessità, quelle si di sopravvivenza, della gente? Qualsiasi persona di buon senso, a prescindere da come si collochi politicamente, credo che non possa che rispondere “NO”. Invece questi falsi interpreti della democrazia, pur di non rendere operative le commissioni permanenti che potrebbero permettere al parlamento, come sostiene e vuole il M5S, di legiferare in aiuto dei cittadini e della PMI, si appellano alla prassi, alla consuetudine, che da sempre hanno disatteso le regole costituzionali e i regolamenti parlamentari, anteponendoli alle regole stesse per bloccare tutto. Sinceramente, vista la drammaticità del momento mi sarei aspettato l’esatto opposto ovvero che fossero eventualmente forzate le regole pur di intervenire tempestivamente a sostegno di chi sta morendo di fame e medita di suicidarsi. Ma, udite udite, è Il M5S che viene tacciato di distruttivismo della democrazia persino dal Capo dello Stato. Questa classe politica somiglia sempre di più a un povero disperato che accorgendosi di cadere in un burrone si aggrappa all’ultimo cespuglio disponibile maledicendo la merda che ci ha depositato fino ad un attimo prima perché l’ha reso estremamente scivoloso.

PENNAdOCA                                                                                                                                          09.04.2013

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