Caro Napolitano, se Grillo ha definito la Sua rielezione, ulteriore sussulto degli ormai morti partiti alla loro eterna perpetuazione a scapito del bene dei cittadini italiani, “Golpe”, non è per una sacrosanta sfiducia nei Suoi confronti, che è il padre del Governo delle torture Monti, ma molto più prosaicamente per evitare che si scateni il putiferio nelle strade da parte di coloro che non avendo più nulla da perdere sono ormai pronti a tutto. Quel mestatore, buffone di Grillo ancora una volta ha preferito usare toni aspri, definiti, caro neo- ex-presidente, dai suoi indegni elettori addirittura come antidemocratici perché lesivi della sovranità di un parlamento di nominati e non scelti, senza comprendere che l’unico scopo era di sollevare l’indignazione popolare e convogliarla in un canale democratico e parlamentare quale quello del M5S che continuate a ostinarvi a non prendere in considerazione, anche se in cuor vostro sapete che rappresenta la maggioranza del sentire diffuso. Io sinceramente non so fino a quando il nostro Beppe riuscirà a gestire, prevenendole, le vostre alchimie che vi intestardite a definire politica, ma in cuor mio mi auguro che la sua capacità e tenacia sopravviva alla vostra perché altrimenti penso che la sopravvivenza di ciascuno di noi sarebbe affidata esclusivamente alla roulette russa del caos generale. Ma forse è proprio quello che volete per trovare la giustificazione di metterci tutti in riga e con la camicia, che so, grigia solo perché colore ancora non utilizzato in modo nefasto. Caro Presidente, anche se personalmente non la stimo come Padre di tutti gli italiani, in quanto dimostratamente papà affettuoso solo degli interessi di alcuni, neanche i migliori, spero non le sia sfuggito la sottigliezza che Grillo ha avuto nel non presenziare questa sera alla programmata manifestazione anti “Golpe” perché aveva avuto sentore della presenza di mestatori, non del M5S, pronti a scatenare il putiferio magari con bandiere NO TAV che in qualche modo potessero poi addossarci le responsabilità proprio in nome di una sacrosanta battaglia non contro la civiltà, ma il malaffare del partito da cui in parte proviene e non oso fare illazioni da dove provenissero i mestatori, anche se la storia è piena di interferenze degli apparati, a posteriori appellati deviati, diciamo statali.
Smettetela una buona volta di far credere attraverso la vostra comunicazione stampa/TV che il male siamo noi M5S appoggiandovi al gossip cui alcuni, pochi, dei nostri eletti si presta o ad alcune esternazioni catturate per sfinimento che chiunque di noi dopo ore di assedio potrebbe in buona fede elargire, perché la sostanziale differenza sta nel fatto che mentre i vostri, opportunamente ammaestrati portano la voce del padrone, despota di partito o di corrente e talora di sottocorrente, i nostri, belli o brutti, intelligenti o stupidi, devono, ripeto devono, riportare, non quello che il despota Casaleggio impone, ma solo quello che i tanti o pochi loro elettori gli dicono, perché l’impegno delle regole lo hanno accettato da Grillo e quindi lo devono a tutti gli iscritti, mentre il rispetto del programma stabilito lo devono a me, semplice cittadino, che in parte ho contribuito a scrivere e definire insieme a tanti altri.
Caro neo-ex- Presidente, il cittadino come tale, nella vostra lettura della costituzione, vale ancora qualcosa? se la risposta è sì, come potreste ufficialmente dire il contrario, allora Lei non può che essere definito golpista perché eletto da una maggioranza di elettori a loro volta non eletti dai cittadini come la costituzione prevederebbe e prevede. Gli unici veri aventi diritto al voto perché eletti dai cittadini sono i M5S e solo una parte dei PD, ma insufficienti ad esprimere la sola maggioranza qualificata possibile, se è così che amate costituzionalmente definirla. Pertanto La prego di smetterla di parlare di democrazia a chi la rispetta e la conosce, ma non ha al momento ancora la forza, democratica, per contrapporsi all’inciucio di chi continua a gabbarsene spudoratamente solo in virtù di leggi truffa.
PENNAdOCA 20.04.2013